Il bambino, dall’anno di vita fino alla pubertà, può essere soggetto a disfunzioni osteopatiche e risentirne durante la crescita. In moltissimi casi queste disfunzioni sono presenti dall’età neonatale, se non addirittura dal momento del parto.
I problemi che maggiormente si riscontrano a questa età sono le deviazioni scoliotiche e i problemi di appoggio plantare.
E' possibile inoltre che, sulla base di una disfunzione osteopatica, nel bambino possano insorgere sintomatologie dolorose e manifestazioni sintomatiche simili all’adulto, come lombalgia o cervicalgia. In realtà il bambino non lamenta quasi mai dolori muscolari perché a questa età l’organismo possiede capacità di adattamento enormi, per cui anche quadri disfunzionali importanti sono ben sopportati da un punto di vista sintomatologico.
Una disfunzione osteopatica mantenuta silenziosamente per anni provoca comunque danni importanti, anche se non causa alcun sintomo. La maggior parte delle scoliosi, per esempio, origina proprio in questo modo. Una disfunzione latente fa sì che lo scheletro si adatti lentamente con curve scoliotiche adattative che magari passano inosservate ad un'ispezione sommaria. In età adulta un paziente del genere presenterà curve scoliotiche strutturate su cui non si potrà più intervenire, se non chirurgicamente. Se, invece, si interviene quando l’organismo è ancora in fase di crescita si riescono a creare le condizioni per uno sviluppo normale e fisiologico, con grandi vantaggi per il paziente stesso.
Lo stesso discorso vale per l’appoggio plantare che molto spesso in questa età assume un atteggiamento in piattismo. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, il piattismo è un fenomeno fisiologico in questo periodo di vita e si risolve con la crescita. In altri casi, al contrario, crea problemi al bambino come dolori agli arti inferiori o atteggiamenti posturali non fisiologici.
Il concetto da capire è che nell’età dello sviluppo una disfunzione osteopatica spesso è presente in maniera silenziosa, non dà espressioni sintomatiche importanti ma lavora nell’ombra compromettendo il corretto sviluppo dello scheletro. L’Osteopatia è in grado di intervenire sul bambino con un’altissima probabilità di successo allo scopo di riportare il suo sistema osteo-articolare in piena crescita ad una dinamica fisiologica. Pertanto una revisione osteopatica precoce è assolutamente utile in età pediatrica sia per risolvere un problema contingente sia, soprattutto, in prospettiva per evitare danni in futuro.
COME SI SVOLGONO LA VISITA E IL TRATTAMENTO?
Inizialmente vengono raccolti tutti i dati necessari in merito alla storia storia clinica del bambino, dalla nascita fino al momento del consulto. Il trattamento viene eseguito solo dopo aver raccolto tutte queste informazioni.
In seguito l'osteopata, tramite un approccio prettamente cranio-sacrale, orienta il trattamento verso la rimozione delle disfunzioni alla base dei disturbi presenti, riequilibrando le tensioni superficiali e profonde e ripristinando così il normale funzionamento dell’organismo.